Vous êtes été magnifiques

Il mese di agosto 1944 è destinato a chiudersi con una netta vittoria garibaldina: Pigna (IM).  Il 29 agosto la V^ Brigata d’Assalto “Luigi Nuvoloni” della II^ Divisione “Felice Cascione” dopo uno scontro a fuoco con i nazisti entrò nel centro della Val Nervia tra la popolazione esultante.

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Rimasti in possesso del paese, i garibaldini organizzarono la sua difesa. Principalmente impegnati furono il 1° distaccamento, che presidiava Passo Muratone, il 5° distaccamento, di cui una parte occupava Pigna ed una parte Gola di Gouta, ed infine il 10°  distaccamento, rinforzato da una formazione S.A.P. di Castelvittorio (IM), che controllava la linea Monte Vetta-Monte Bonda.

I partigiani diedero al territorio libero di Pigna un ordinamento democratico sull’esempio di Montefiorino, riuscendo a salvaguardarlo per 40 lunghi giorni dagli attacchi tedeschi.

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Nel comando della Brigata “Luigi Nuvoloni” vi era anche Armando Izzo * (“Fragola-Doria“), che a proposito del libero territorio controllato dai suoi uomini ricorda: “Abbiamo avuto nella Resistenza la Repubblica di Domodossola, e nessuno ha parlato di quella di Pigna; eppure nulla ha da invidiare a quella di Domodossola per l’asprezza dei combattimenti e per la lunga resistenza opposta ai tedeschi“. Proprio nei giorni di fine estate 1944, proveniente dal Piemonte, transitava nella zona della “Libera Repubblica di Pigna” una missione alleata, la Missione Flap, formata da ufficiali inglesi e canadesi, diretta in Francia.  Gli alleati poterono assistere ad uno dei molti scontri di quei giorni tra i garibaldini ed i tedeschi. Il corrispondente di guerra canadese si congratulò – come rammenta Carlo Rubaudo, Storia della Resistenza Imperiese (I^ Zona Liguria). Vol. II. Da giugno ad agosto 1944, edito a cura dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia, Imperia, Dominici Editore, 1992 –  con una bizzarra frase trilingue: “Vous êtes été magnifiques, una wery well bataille, viva garibaldini“.  Rocco Fava di Sanremo (IM),  La Resistenza nell’Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia (1 gennaio – 30 Aprile 1945), Tomo I,  Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Facoltà di Scienze della Formazione, Corso di Laurea in Pedagogia, Anno Accademico 1998 – 1999

[…] un’azione particolarmente fortunata, presso Bordighera, permette ai partigiani di impadronirsi di una notevole quantità di armi e munizioni. Pochi giorni prima avevano conquistato il controllo del valico del monte Vetta. Sono così in grado di sferrare una battaglia per Pigna, che […] passa sotto il diretto controllo delle formazioni garibaldine. Nella battaglia cadono molti partigiani e la V Brigata garibaldina si riduce a poco più di 200 uomini. Nel giro di un mese si arruolano 600 volontari, molti dei quali sono militi del battaglione San Marco che disertano la formazione fascista e si uniscono ai garibaldini, rivelandosi “ottimi combattenti partigiani”, come afferma la relazione del 5 ottobre 1944 dell’ispettore della zona [I^ Zona Liguria]. Sul documento non c’è traccia del nome dell’ispettore [con ogni probabilità si trattava di Simon, detto anche Manes, Carlo Farini] […] La stessa relazione informa delle gravi difficoltà nei rapporti con la formazione autonoma del maggiore “Mauri”, che ha la sua base in Piemonte, ma si estende fino alla Liguria… Il 20 settembre i rappresentanti garibaldini vengono invitati in Piemonte per incontrare la missione inglese [la qui citata Missione Flap], che si trova presso il comando Mauri. [ Verso la fine di settembre del 1944, a fronte del rafforzamento della presenza tedesca in Valle Impero e della scarsità di armi e di vestiario che affliggeva le formazioni partigiane dell’imperiese, Simon Carlo Farini, ispettore della I^ Zona Operativa Liguria, si recò in Piemonte per conferire con il maggiore inglese Temple, capo della missione alleata colà già insediata. Farini chiese l’invio, tramite avio lanci, di materiale bellico per i partigiani della II^ Divisione “Felice Cascione”, come già avveniva  per i partigiani [badogliani] del Piemonte. I lanci nel ponente ligure, tuttavia, iniziarono soltanto nel marzo del 1945… Rocco Fava, Op. cit. ]. La relativa relazione del 5 ottobre riferisce che il maggiore inglese si è dimostrato molto interessato alla documentazione delle azioni svolte dalle formazioni Garibaldi e ha dovuto constatare che “contrariamente alle informazioni che aveva ricevuto fino allora, la nostra era una vera e propria organizzazione militare dipendente da Comandi di regione e di zona, efficiente e capace di condurre azioni di una certa importanza”. La missione inglese assiste anche al tentativo fatto dai tedeschi di rioccupare Pigna, e alla brillante azione con cui i garibaldini li rigettano. La propaganda spietatamente anticomunista del maggiore Mauri viene così totalmente neutralizzata […]  1944 – Le Repubbliche Partigiane

[…] L’imboscata ad un autocarro tedesco che viaggiava tra VENTIMIGLIA e SAN REMO e la cattura di un archivio contenente documenti (circa 100 pagine di testo) e piani relativi ai campi minati sulle spiagge, alle fortificazioni litoranee, alle posizioni delle M.G. con relativi raggi d’azione e spazi di fuoco, ai cavi telegrafici lungo la principale strada costiera da SAN REMO ad IMPERIA e lungo la strada IMPERIA – PIEVE [Pieve di Teco (IM)]. I due ufficiali tedeschi e gli O.R. [O.R., other ramks, altri graduati] che viaggiavano sull’autocarro vennero allontanati ed in seguito fucilati.  Questi piani sono attualmente a PIGNA e possono essere ottenuti sia dai Comandanti LEO o MUSSO o da GUILDO LITTARDI [Luigi Littardi, vice sindaco di Pigna, della libera Repubblica di Pigna] all’Albergo Commercio. 
Noi ritenemmo di portare questo archivio con noi ma in secondo momento pensammo che sarebbe stato protetto solo da Sanremo e quindi era più sicuro lasciarlo nelle mani dei Partigiani. Era impossibile farne una copia a causa della natura intricata delle mappe. Il danneggiamento mediante esplosivi di ponti e strade nelle aree di PIGNA – TRIORA [(IM)] – PIAGGIA [(CN)]. L’esatta ubicazione è stata consegnata agli Americani a Nizza e al Maggiore H. GUNN, No.4 S.F. a Nizza. Prima del nostro arrivo le forze tedesche e fasciste operanti da ISOLABONA [(IM)] e DOLCEACQUA [(IM)] avevano tentato 3 volte senza successo di entrare a PIGNA. Durante il terzo attacco riuscirono a prendere un villaggio molto vicino a PIGNA situato nella stessa valle. Lo saccheggiarono e bruciarono. Durante il nostro soggiorno vennero fatti ulteriori due tentativi.  Come per il morale della 5° Brigata Partigiani [la V^ Brigata “Luigi Nuvoloni”] che opera in questa area PIGNA – COLLA – LANGAN [nel comune di Castelvittorio (IM)]  (quartier generale della Brigata).  La storia dell’ultimo attacco è un’indicazione interessante: per mezzo di un civile i tedeschi inviarono un ultimatum che diceva che avevano 300 granate per [da sparare contro] i partigiani se non si fossero ritirati da PIGNA. I partigiani rifiutarono di assentire ed a mezzogiorno i Tedeschi cominciarono [4 ottobre 1944] ad aprire il fuoco dalle colline che circondano PIGNA. Continuarono così durante il resto del giorno e ad intervalli durante la notte, e per tutta la mattina seguente. Usando air bursts [bombe “shrapnel”, che esplodono in aria] (88 mm) e granate italiane di circa 81 mm tentarono di mettere fuori combattimento le postazioni Partigiane, la cui posizione avevano individuato attraverso una spia Fascista. Durante questa operazione un partigiano fu ferito in un piede da una scheggia. Alle 13 i Tedeschi attaccarono, ma entro le 16 si ritirarono lasciando molti feriti e due morti. I Partigiani in quest’area sono armati con fucili e hanno 5 Breda LMG. In tutta l’operazione i partigiani si comportarono con calma risparmiando il loro fuoco (senza dubbio a causa della carenza di munizioni). Il giorno seguente si rivalsero attaccando ISOLABONA e catturando 2 mortai da 71 mm con diverse casse di bombe…  rapporto del capitano Geoffrey Long sulla Missione Flap, documento rintracciato a cura di Giuseppe Mac Fiorucci, autore di Gruppo Sbarchi Vallecrosia, ed. Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia – Comune di Vallecrosia (IM) – Provincia di Imperia – Associazione Culturale “Il Ponte” di Vallecrosia (IM)

[…] Il rapporto del Ten. Col. Robert Peter McMullen, redatto il 23 maggio 1945, comandante della missione “Clover” (M.11) per la Liguria e la parte occidentale dell’Emilia, ci informa di come una missione dedicata alla Liguria di Ponente fosse stata pianificata nel settembre 1944, subito dopo l’operazione “Dragoon” […] A tal fine, la  N. 1 Special Force, la sezione italiana del SOE, organizzò l’invio di una missione, comandata dal capitano Robert C. Bentley, denominata “Saki”, che dal confine francese si sarebbe portata nella provincia di Imperia. Bentley avrebbe studiato la possibilità di approvvigionamenti alle forze partigiane via mare, e avrebbe cercato di collegarsi con la missione “Flap” che era già operativa nel Piemonte meridionale e al confine con la  provincia di Savona. […] Inizialmente la missione doveva essere paracadutata nella zona di Cuneo dove sarebbe stata contattata dal maggiore Temple della missione “Flap”, e successivamente avrebbe preso contatto con la 2° Divisione Ligure a nord di Imperia. La missione Flap era in contatto con le formazioni autonome del Maggiore Enrico Martini “Mauri” dell’Esercito di Liberazione  Nazionale. Ma siccome nelle intenzioni dei garibaldini imperiesi, dopo la ritirata delle forze nemiche, c’era l’occupazione delle città della Liguria occidentale da Albenga al confine francese, i compiti della missione erano militari (misure antistorch, cioè la protezione degli impianti, del  personale, delle infrastrutture dalle possibili distruzioni dei tedeschi) e politiche, cioè l’organizzazione successiva delle autorità amministrative, dei partigiani, il mantenimento dell’ordine pubblico in attesa dell’arrivo delle truppe alleate e dell’AMG. Le istruzioni operative descrivono dettagliatamente gli scopi, i metodi, la consistenza delle forze nemiche e dei partigiani, la presenza di altre missioni alleate, la politica da adottare con i partigiani, i mezzi finanziari di cui la missione avrebbe disposto, i collegamenti con la base. […]
Antonio Martino, La missione alleata “Indelible” nella II^ Zona Operativa savonese, pubblicato su Storia e Memoria, rivista dell’Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea di Genova, 2011-1

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Il 4 ottobre 1944 ingenti forze tedesche attaccarono la Repubblica di Pigna. I partigiani della V^ Brigata respinsero l’assalto dopo alcune ore di lotta accanita. Il giorno successivo Pigna subì un furioso bombardamento che durò fino al tardo pomeriggio, diretto da batterie piazzate a Isolabona (IM).                  Rocco Fava, Op. cit.

Approfittammo della tregua per porre in salvo la missione alleata, la quale venne accompagnata fino ad un punto di ritrovo in prossimità del fronte germanico, ove le staffette già predisposte avrebbero dovuto guidarla, attraverso le linee nemiche, fino alla terra di Francia. Come fummo in seguito informati dal comando alleato, l’operazione venne effettuata con pieno successo e senza la perdita di un solo uomo. Durante la stessa notte [7 ottobre 1944] il nemico si pose in movimento.                                                         Mario Mascia, L’epopea dell’esercito scalzo, Ed. ALIS, 1946, ristampa del 1975

La grande battaglia che seguì si protrasse fino all’8 ottobre 1944, quando i partigiani, dopo una strenua resistenza e infliggendo gravi perdite al nemico, furono costretti a ritirarsi dal paese sulla linea Carmo Langan – Cima Marta. Iniziò così la ritirata strategica del grosso delle forze garibaldine della I^ Zona Operativa Liguria verso il Piemonte, terminata il 18 ottobre 1944 a Fontane, Frazione di Frabosa Soprana (CN). Dopo il ripiegamento dei partigiani della I^ Zona Liguria su Fontane, Frazione di Frabosa Soprana (CN)… 20 ottobre 1944… Nei primi giorni di permanenza a Fontane avvenne l’incontro tra il comandante Nino Siccardi (Curto) ed il maggiore inglese Temple (Wareski): “Curto” chiese un consistente aiuto militare per le sue formazioni: la riunione si concluse, tuttavia, con un nulla di fatto…                                                         Rocco Fava, Op. cit.

* Armando “Fragola Doria” Izzo (Afragola (NA), 12 giugno 1916 – Afragola (NA), 19 dicembre 2004). Si laureò in legge pochi giorni prima che venisse chiamato con la leva obbligatoria a combattere nella zona di Mentone con il grado di sottotenente. Cominciò subito a lavorare per il Tribunale Militare di Guerra della Quarta Armata a Breil-sur-Roya, e proprio grazie a questa esperienza cominciarono a maturare in lui forti dubbi sul momento politico italiano nel quale viveva. Dopo l’8 settembre 1943, avvenuto l’armistizio, con l’aiuto di partigiani francesi, Izzo riuscì a fuggire e, attraverso i passi alpini, giunse a Cima Marta e quindi passò a Triora (IM). Armando Izzo entrò nelle formazioni partigiane col soprannome di “Fragola Doria”. Fu chiamato “Fragola” perché di Afragola, “Doria” per il colore dei capelli, in realtà più rossi che dorati . Inizialmente fu inquadrato nella IX^ Brigata “Felice Cascione” comandata da Vitò [Giuseppe Vittorio Guglielmo, organizzatore di uno dei primi distaccamenti partigiani in provincia di Imperia, dal 7 luglio 1944 comandante della V^ Brigata Garibaldi “Luigi Nuvoloni”, dal 19 Dicembre 1944 comandante della II^ Divisione d’Assalto Garibaldi “Felice Cascione”] e successivamente nella V^ Brigata “Luigi Nuvoloni”. Partecipò a numerose azioni contro i nazifascisti come ufficiale alle operazioni. Distintosi per il coraggio e per lo sprezzo del pericolo, a dicembre del 1944 prese il comando della V^ Brigata, sostituendo Vitò, passato a dirigere la II ^Divisione “Felice Cascione”; tenne il comando fino alla Liberazione. Tra l’altro diresse l’attacco a Breil-sur-Roya, fece saltare il viadotto tra Digne e Nizza, appena ricostruito dai tedeschi, partecipò all’occupazione di Pigna, contribuendo alla nascita della Libera Repubblica di Pigna. Insieme a Silla [Ferdinando Peitavino di Isolabona (IM), come da circolare del comando della II^ Divisione del 29 gennaio 1945, vice commissario politico – in precedenza per l’appunto responsabile stampa e propaganda della V^ Brigata “Luigi Nuvoloni”] fu il creatore e l’animatore del giornale “Il Garibaldino”, stampato a Realdo, Frazione di Triora (IM): tra i redattori del giornale vi fu anche Italo Calvino, allora giovane aderente alla lotta partigiana proprio nella V^ Brigata. L’8 ottobre 1944 era stato ferito gravemente in località Prealba vicino a Pigna, durante uno scontro a fuoco con i tedeschi; ritenuto morto, furono celebrati i suoi funerali. Era stato invece trovato da abitanti del luogo e portato in una baita in alta montagna, dove fu curato… da Vittorio Detassis su Isrecim

Autore: adrianomaini

Pensionato di Bordighera (IM)

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