La Resistenza a Castelvittorio (IM): cenni

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[…]La Val Nervia aveva capisaldi nazifascisti a Dolceacqua (IM) ed a Pigna (IM) in ben munite caserme. Da tali caserme i nemici facevano puntate sui monti sovrastanti per impedire la formazione di bande partigiane. … A Castelvittorio (IM) nella primavera appena iniziata del 1944 si organizzava una banda autonoma di oppositori ai tedeschi. Erano, per lo più, giovani della zona. Anche a Buggio [Frazione di Pigna (IM)] si tentò una organizzazione, poi un poco infiacchita e ripresa quando si congiunse con un’altra banda a Carmo Langan [nel comune di Castelvittorio (IM)]…
don Ermando Micheletto, La V^ Brigata d’Assalto Garibaldi “Luigi Nuvoloni” (Dal Diario di Domino nero Ermando Micheletto), Edizioni Micheletto, Taggia (IM), 1975
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Gli uomini del distaccamento di Vittò e di Erven (5° distaccamento) nelle ore pomeridiane del… [10 giugno 1944], si recano a Castel Vittorio, e si intrattengono nel paese, cantando inni partigiani. Restano fino a tarda sera. Quando partono, i fascisti che sono a Pigna, incominciano a sparare. I partigiani, mentre si allontanano, sentono gli spari… A Passo Muratone vi erano cinque o sei guardie di finanza della repubblica di Salò. La pattuglia partigiana è comandata da Assalto [Carlo Peverello, nato a Castelvittorio il 28 febbraio 1923]. I partigiani, in tutto, erano circa una ventina, fra cui: Serpe [Isidoro Faraldi, in seguito comandante del IV° Distaccamento del II° battaglione “Marco Dino Rossi” della V^ Brigata d’Assalto Garibaldi “Luigi Nuvoloni” della II^ Divisione “Felice Cascione“], Guido di Cetta, Marconi [Gino Asplanato] di Castel Vittorio, e i giovinetti Géna e Spezia (o «Scarzéna») [Pietro Bodrato, nato a Lerici, classe 1927]. L’azione era difficile per la posizione della caserma, che aveva alle spalle il monte e davanti lo strapiombo. A compiere l’attacco fu Assalto, insieme con Géna e Spezia…   
Giovanni Strato, Storia della Resistenza Imperiese (I^ zona Liguria) – Vol. I: La Resistenza nella provincia di Imperia dalle origini a metà giugno 1944, Sabatelli Editore, Savona, 1976
 

[…] Eravamo verso la fine di agosto del 1944. Il Comandante Vitò aveva previsto nel consiglio di stato maggiore ogni possibilità di attacco. La sera prima dell’attacco stabilito, una numerosa colonna di tedeschi arrivò a Pigna. Il comando partigiano allora si radunò a Monte Vetta [nel comune di Castelvittorio (IM)] per studiare la nuova situazione. Intanto, nella stessa notte dell’arrivo dei tedeschi, Fuoco con alcuni suoi uomini, il suo gruppo volante di distruttori, con Pagasempre [anche Ruffini, Arnolfo Ravetti, poco tempo dopo capo di Stato Maggiore della V^ Brigata e con uomini decisi di Castelvittorio, erano andati verso Dolceacqua per minare un ponte e tagliare la ritirata ai tedeschi. Ma le sorprese sono sempre in agguato. Lo avevano trovato presidiato. Si dovettero ritirare e mentre ritornavano verso Pigna, camminando a mezza costa per essere nascosti, si accorsero che i nazifascisti abbandonavano Pigna. I troppi attacchi avevano loro consigliato il ripiegamento su lsolabona e Dolceacqua. Tra gli attacchi che indusssero  i tedeschi ad andarsene, vi furono continui disturbi degli uomini del distaccamento di Castelvittorio (IM), guidato da Fuoco [Marco Dino Rossi].   don Ermando Micheletto, Op. cit.

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[…] A Langan i partigiani presero le mie generalità e mi diedero Rodi quale nome di battaglia. Nei giorni successivi, Bruno Luppi * costituì un distaccamento [il V° dell’allora IX^ Brigata d’Assalto Garibaldi “Felice Cascione”, formata il 20 giugno 1944 e diventata il 7 luglio 1944 II^ Divisione “Felice Cascione”] di una trentina di uomini con base in un bosco vicino alla frazione Vignai, nel comune di Baiardo: il gruppo aveva lo scopo di isolare la postazione tedesca sul monte Ceppo, che impediva il transito da Baiardo a Langan. Io entrai a far parte del distaccamento in qualità di portaordini e il 26 giugno 1944 ricevetti il battesimo del fuoco. […]  già alla fine di luglio formammo un nuovo distaccamento agli ordini del comandante Mosconi [Basilio Moscone] e tornammo nei boschi intorno a Castel Vittorio. In settembre partimmo poi per Cima di Marta, con l’incarico di stare di vedetta per controllare che non arrivassero tedeschi dalla Val Roia. Là rimasi fino al rastrellamento dell’8 ottobre, quando Langan fu di nuovo occupata e noi dovemmo ritirarci a Piaggia (CN), poi alle falde del Mongioie, in Piemonte. […]  Stefano Rodi Millo [conosciuto soprattutto come Mario] in Marco Cassioli, Ai confini occidentali della Liguria. Castel Vittorio dal medioevo alla Resistenza, Comune di Castel Vittorio, Grafiche Amadeo, Chiusanico (IM), 2006

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[…] Poi l’8 ottobre 1944 i nazifascisti fecero un grosso rastrellamento in tutta la provincia di Imperia, così le formazioni partigiane che operavano nella zona dovettero ritirarsi fino in Piemonte, ai piedi del Mongioie. Il 22 novembre 1944 i comandanti ci dissero di tornare a casa per trascorrere l’inverno al sicuro, in attesa di riprendere la lotta in primavera. Italo [Italo Rebaudo, nato a Castelvittorio nel 1924, “Falce“] ed io rientrammo quindi a Castelvittorio, passando i mesi di dicembre, gennaio e febbraio nascosti in una tana, in regione Viameglio.[…] Giacomo Romolo Rebaudo in Marco Cassioli, Op. cit.
 
Uno dei fatti più orrendi, solo secondo a quello di Torre Paponi, accade il 3 dicembre 1944 nell’alta Val Nervia, quando duecento uomini combattenti tedeschi, bersaglieri  repubblichini e brigatisti neri, provenienti da Dolceacqua (IM) raggiungono il paese di Castelvittorio (IM) per rastrellare la zona.  Dal giorno che un reparto tedesco si era insidiato nell’abitato (8 ottobre 1944) la popolazione, benchè costretta a subire continue violenze, aveva fatto capire da quali sentimenti era animata. […] Appunto il 3 dicembre si presenta l’occasione per la rappresaglia. All’alba, iniziato il rastrellamento a monte Gordale, dove i tedeschi sapevano esservi partigiani alloggiati e riforniti di viveri dalla popolazione di Castelvittorio, si accende una sparatoria durante la quale un sott’ufficiale nemico rimane ferito.
La reazione è immediata e si abbatte spietata ed inesorabile sui contadini.[…] cinque minuti dopo giunge l’ordine di fucilare i diciannove catturati: dieci in un luogo e nove in un altro.
Prima dell’esecuzione, a tutti viene promessa salva la vita se avessero svelato l’ubicazione del rifugio partigiano, dal quale erano partite le fucilate, ma nessuno parla.

[…]  Emilio Allavena [Tramvai] e Giovanni Orengo (Tumelin) emergono ancora di più da questo eccidio senza pari in Val Nervia. La lezione che il nemico vuole impartire al paese non è ancora finita: ai due suddetti, accusati di aver rifornito i garibaldini, viene riservata la fucilazione da eseguirsi sulla pubblica piazza del paese. […]  Francesco Biga, “Storia della Resistenza imperiese”, Vol. III, Da agosto a dicembre 1944,  ed. Amministrazione Provinciale di Imperia, Milanostampa, 1977

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<  7 gennaio 1945 – Dal comando del I° Battaglione “Mario Bini” [in quel momento era ancora comandante del Battaglione “Danko” Giovanni Gatti] della V^ Brigata “Luigi Nuvoloni” della II^ Divisione “Felice Cascione” al comando della V^ Brigata [comandante “Fragola Doria” Armando Izzo] – Relazione militare: a Pigna si trovavano 80 soldati nemici, mentre a Buggio [Frazione di Pigna (IM)], Castelvittorio (IM), Ormea (CN), Garessio (IM), Testa d’Alpe e Passo Muratone [Località di Pigna (IM)] erano stanziate alcune batterie nemiche…
<   18 febbraio 1945 – Dalla Sezione SIM del II° Battaglione “Marco Dino Rossi” della V^ Brigata “Luigi Nuvoloni” della II^ Divisione “Felice Cascione”, prot. n° 3, al comando della V^ Brigata – Comunicava che il giorno prima, 17 febbraio, i partigiani di “Serpe” [Isidoro Faraldi] e di “Olmo” [Giobatta Moraldo] avevano attaccato a Carmo Langan [località di Castelvittorio (IM)] una pattuglia nemica composta da 8 tedeschi e 3 fascisti, tutti catturati, altresì ottenendo come bottino 1 Mayerling, 1 Breda, 1 Sten, alcune bombe a mano e diverse munizioni                                                                                                                
 
<   22 marzo 1945 – Dalla Sezione SIM [Servizio Informazioni Militari] della V^ Brigata della II^ Divisione “Felice Cascione”, prot. n° 352, alla Sezione SIM della II^ Divisione – Comunicava che… a Carmo Langan [Castelvittorio (IM)] si trovavano 70 tedeschi…                                                                                                                                              <  23 marzo 1945 – Dalla Sezione SIM [Servizio Informazioni Militari] della V^ Brigata “Luigi Nuvoloni”, prot. n° 353, al comando della I^ Zona Operativa Liguria ed al comando della II^ Divisione “Felice Cascione” – Comunicava che Castelvittorio, dove passavano saltuariamente tedeschi da Pigna e da Baiardo, non era in quel momento presidiata da truppe nemiche… che tra Castelvittorio e Pigna erano stati fermati 100 uomini che il nemico stava per inviare sulla “frontiera italo-francese per eseguire lavori di fortificazioni militari”; che questi uomini dopo una settimana sarebbero stati sostituiti…                        
<   10 aprile 1945 – Dal comando della IV^ Brigata “Elsio Guarrini” della II^ Divisione “Felice Cascione” al Comando Operativo della I^ Zona Liguria – Comunicava … che l’8 aprile 70 SS tedesche avevano “effettuato una puntata ad Arzene-Costa di Carpasio-Carpasio, uccidendo 3 borghesi prima di fare ritorno a Castelvittorio passando per S. Bernardo di Conio”.
<   17 aprile 1945 – Dal comando del I° Distaccamento “Riccardo ‘Cardù’ Vitali” [comandante “Sergio” Guido Lanteri] del I° Battaglione “Mario Bini” [comandante “Figaro” Vincenzo Orengo] della V^ Brigata “Luigi Nuvoloni” della II^ Divisione “Felice Cascione” al comando della V^ Brigata – Comunicava che quella mattina una squadra al comando di “Tritolo” [Pier Luigi Daniele] aveva attaccato il presidio nemico di Carmo Langan sottolineando che, dopo aver piazzato il mortaio e avere dislocata la squadra in posizione avanzata, venivano fatti esplodere 5 colpi che avevano spinto i soldati del presidio ad uscire allo scoperto, dove venivano bersagliati con i mitragliatori, ma che non si sapeva come e quanti nemici erano stati colpiti perché alcuni colpi di cannone avevano indotto i garibaldini a ritirarsi.

< 23 aprile 1945 – Dal comando del II° Battaglione “Marco Dino Rossi” [comandato da Basilio Mosconi “Moscone”] al comando della V^ Brigata – Comunicava che nella nottata precedente una pattuglia del V° Distaccamento si era portata come da ordini ricevuti a Pigna dove aveva minato la strada di Langan: il tratto minato era 2 km. a nord del Palazzo del Maggiore [in effetti nel comune di Castelvittorio]                                                                      documenti Isrecim  in Rocco Fava di Sanremo (IM), La Resistenza nell’Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia (1 gennaio – 30 Aprile 1945) – Tomo II – Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Facoltà di Scienze della Formazione, Corso di Laurea in Pedagogia – Anno Accademico 1998 – 1999

Tucin [Mario Alberti], Giuan Grigiun [Giovanni Orengo], l’Acidu [Giuseppe Verrando] furono tutti membri del C.L.N. di Castelvittorio e nel dopoguerra composero la giunta comunale del paese quando mio padre era sindaco. Con loro c’era anche Giulio Rebaudo… Stefano Rodi Millo in Marco Cassioli, Op. cit.
 
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[ Ed agli abitanti di Castelvittorio presi dal vortice del periodo tragico della Resistenza hanno dedicato pagine indimenticabili, cui si farà riferimento con prossimi articoli, sia Bruno Erven/Herven Luppi *, in Bruno Luppi, Saltapasti, La Pietra, Milano, 1979 ed in altre testimonianze riprese da altri autori, che Italo Calvino, non soltanto in Mario Mascia, L’Epopea dell’Esercito Scalzo, Ed. ALIS, 1946, ristampa del 1975, ma anche in altri suoi scritti  ]
 
* Bruno Luppi. Nato a Novi di Modena l’8 maggio 1916. Figlio di un antifascista, fin da ragazzo prese parte alla lotta clandestina contro il regime fascista e, nel 1935, venne arrestato e incarcerato a Modena.  Trasferitosi a Taggia (IM), si inserì nell’organizzazione comunista clandestina di Sanremo (IM). L’8 settembre 1943 era ufficiale dell’esercito quando venne catturato dai tedeschi. Riuscì però a fuggire a Roma dove partecipò ai combattimenti di Porta San Paolo. Tornato nuovamente in Liguria, fu tra gli organizzatori della lotta armata ed entrò a far parte del C.L.N. di Sanremo.
Per incarico della Federazione Comunista di Imperia il 20 giugno 1944 organizzò, con altri dirigenti del partito, la prima formazione regolare partigiana del ponente ligure, la IX^ Brigata d’Assalto Garibaldi “Felice Cascione”,  con sede nel bosco di Rezzo (IM), la quale diventò a luglio 1944 la II^ Divisione “Felice Cascione”.  Il 27 giugno 1944 da comandante di Distaccamento venne gravemente ferito nella battaglia di Sella Carpe tra Baiardo (IM) e Badalucco (IM). Per mesi riuscì avventurosamente, ancorché costretto alla macchia pur nelle sue tragiche condizioni di salute, a sottrarsi alla cattura da parte del nemico. In seguito, appena guarito, assunse la carica di vice commissario della I^ Zona Operativa Liguria. da Vittorio Detassis su Isrecim